Invio “dati fattura” e spesometro: ecco i chiarimenti dell’Agenzia

Arrivano le indicazioni da seguire per la corretta compilazione del file, nel tracciato xml, e per la comunicazione da trasmettere online all’amministrazione finanziaria

La legge 23/2014 ha delegato il Governo ad adottare misure volte a incentivare, in materia di Iva, l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi con l’obiettivo di ridurre il numero di adempimenti amministrativi e contabili gravanti sui contribuenti.
A tal fine, è stata introdotta la possibilità per i soggetti passivi di optare (con riguardo alle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2017) per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute e delle relative variazioni (articolo 3, comma 1, Dlgs 127/2015). Inoltre, l’Agenzia può acquisire gli stessi dati anche nel caso in cui il soggetto trasmetta o riceva fatture elettroniche mediante il Sistema di interscambio (SDI).

Trasmissione telematica: la compilazione del file “Dati fattura”
Dal punto di vista strettamente tecnico, le informazioni da trasmettere all’Agenzia sono contenute in un file denominato “Dati fattura”, in formato xml.
Con la circolare n. 1/E del 7 febbraio 2017, l’Agenzia innanzitutto fornisce utili chiarimenti per la corretta compilazione del file, con particolare riguardo alle informazioni da inserire nel tracciato relative alla tipologia e alla natura (ai fini Iva) dell’operazione indicata in fattura (infatti, laddove l’operazione non comporti l’annotazione dell’imposta, è necessario specificane la natura per poter liquidare correttamente l’Iva).
Ciò posto, l’Agenzia precisa che, con riguardo alle fatture emesse, il dato “Natura” dell’operazione deve essere inserito nel tracciato del file solo nel caso in cui il cedente/prestatore non abbia indicato l’imposta in fattura, avendo inserito una specifica annotazione. Per queste operazioni, quindi, non deve essere valorizzato il campo “Imposta”, ma il campo “Natura” (corrispondente all’annotazione), con l’inserimento di una specifica codifica , dettagliata nella suddetta circolare.